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ANNALI
dittatore ed esule: provò che sia la vita: e sol morendo nel Signore ne vide la piena caducità.
Molte poesie latine ed italiane furono pubblicate appena si ebbe notizia della morte di Giovanni. Alcuni carmi lo compiangono, altri lo difendono, non pochi l'accusano o lo detestano. Qui recheremo un tetrastico del Casio, e degii sciolti d'Anton Francesco Ri n ieri.
Ecco lo scritto del Casio:
Del Bentivoglio Giovan serbo l'ossa Con la memoria degli eccelsi fatti, La calva Dea, che non osserva patti, Esule il pose in questa ornata fossa.
Ed ecco gli sciolti del Rinieri :
Non ti maravigliare , o Bentivoglio,
D'animo invitto e d'onorato ardire Che quella gloria tua, già un tempo illustre , Fondata nel governo , e negli 'onori Della tua patria, e nell'impero antico Di popoli , e ne' molti e chiari figli , E ne' palagi splendidi e reali, Sia così tosto dileguata e spenta Come sparisce nebbia innanzi a vento. Nè ciò t'arrechi duol ne' campi elisi, Perciocché tu sai ben quanto sia pieno Il giuoco della sorte di periglio ; Quant' ella avvolga gli uomini e gli eroi Colla sua ruota instabile e leggiera, Com'ella abbatta i più superbi monti , E sopra l'onde ancor gonfiate imperi. Tu puoi veder tanti tiranni e regi Cacciati fuor di seggio , e posti al basso, L' armi rotte , e i trionfi ruinati De'Troiani, de'Greci e de'Romani. Te nondimeno d'animo dolente Consoli questo almen , che la tua gloria Stata non è da peso umile oppressa, Ma dall'ira del Ciel, dal terren Giove. E ciò fu sol perchè i superbi capi Fossero dal gran Giulio a terra posti , Giulio di cui s'allegra Italia tutta, E di cui trema ogni barbaro cuore , Tal e'ha la fama sua ripieno il mondo.