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ANNALI
il Cardinale Francesco Alidosi da Imola, che fu introdotto con istraordinari onori, cui male ricambiò. Difatto, a cui aveva in fondato sospetto di troppa affezione Bentivolesca, dava carcere e morte. Come avvenne ai Senatori Alberto Castelli, Innocenzo Rin-ghieri, Sallustio Guidotti e Matteo Magnani, i quali fece strangolare, ed esporre in piazza ad esempio pubblico ; poscia ?i parenti ne consegnò i cadaveri per la sepoltura. Ed altri carcerò, altri uccise, talché i cittadini si posero in estremo sgomento, il quale fu accresciuto da un assalto di pestilenza mortifera.
E i Marescotti, per decreto di Roma, ritornarono alla patria, venendo loro assegnata ad abitazione la casa degli Scappi, in sulla piazzetta ora del Nettuno; intanto che (imposta una tassa a molti ricchi Bentivoleschi ) coi lor denari fu ricostruito il palazzo de'Marescotti , con quella facciata presso a poco che ancor di presente si vede. — E perchè frattanto si scoperse una congiura , diretta dal Conte Alessandro Pepoli, egli fuggì, e molti di sua congrega furon presi , come pur molti che già tenner parte per lo ocappi ; talché di doppia causa si venne in breve a scrutinio. Molti dell' uno e dell' altro trattato fuggirono ; ma il capitano Lodovico dalla Mirandola ne pigliò gran numero, ed a Bologna li condusse. Un Nicolò da Bazzano confessò ogni cosa della congiura dei Pepoli: cinquemila villani s'avevano a raccogliere, e di notte (19Luglio) dovevano assalir la Porta della Mascarella, mentre i Pepoli uscirebbero per la città con tutti della fazione ed aprirebbero la Porta; assalirebbero il Palazzo pubblico e quanti vi stavano pel Papa; rimetterebbero in città i Bentivoleschi ; una repubblica mista verrebbe di nuovo istituita. —I complici del Pepoli e gli antichi dello Scappi pagaron col capo la loro caparbietà ed insolenza; la città ne fremette; dappertutto f\i paura ; la peste 1' accrebbe a più doppi. — Sciagurati tempi !
Intanto giunsero novelle che l'Arciprete di Ni-eea, colui che aveva disegnato il nuovo Castello di