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   Bentivoglio: congiura a favor degli esuli, e contro de*Gozzadini, dei Marescoltì e del , reggimento in dignità. — Gaspare Scappi capò della congiura ^ discorso ai compagni; raggiri e macchinazióni per Introdurre Annibale Bentivoglio in Bologna.— Vacillar te animo di Cesare Éargellini. — Voci, e sospetti di tale congiura. Scoppio della me-desima: incendio al palazzo Marescotti: paure, pericoli. — Saccheggìamento: rapina d'armi: presa della Porta di san Mammolo.—Annibale non è pronto al? assolto, anzi non è giunto nella Provincia. — Progressi inutili dello Scappi. — Peripezìe di costui: che impone patti al Senato: scompiglio, paura, voci false e dubbie.— Il Senato discende a patti per riavere la Porta di san Mammolo ; è fatto rogito, colla meglio dello Scappi.— La Pòrta viene al Senato restituita. — Atterramento totale del palazzo Marescotti: indarno si oppongono alla rovina i Gonfalonieri del popolo,— Le case dei Pepoli convertite in fortezza: tentativi inutili di commettere altri guasti: pazzie d'ogni guisa dello Scappi e deUa sua masnada: loro partenza infine da Bologna, dopo esser fatti stanchi ma non sazi di ribalderie.—Molti correi dello Scappi sono presi e giustiziati. — Il novello Governatoré^in-veisce contro genti d'ogni ordine e d'ogni vesta: si attira l'odio di molti. — Tristo avvenimento pei Frati Serviti. — Diversi bolognesi distenuti in Roma quasi ostaggi: fuga dy alcuni; morte cC altri. — Le mille sciagure e la vecchiaia traggono al sepolcro il celebrato Giovanni II. Bentivoglio.— Qualità morali di lui ; ritratto fisico. — Cento poeti cantano cori diverso animo la morte dell' infelice signore.— Ritorno i da Roma d' alcuni ambasciatori bolognesi.—
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