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olMP ìfPWl^» ^^pirapdpraggidi fojWP f^rqp^e ifl^pejpj^l* p^ppta, che tiUtP ^v^rie, fagline ^ aperse , 4PPR W terribij ituonp, quaft P«r fot*» sraperse, uscendone all' improvviso ftywM*7afjn#-tp, tuttp, arditip e ir^cp sop^a if^g^^fipffwero. , Questi era Ettore GfysiU^ ,cop$rtpr{,co^e,a*plpe il( cavalla) di vellute; premi sjop pfo iste^e. ^'iargento j o portava in testa, aopra la cqìat^ una, grandissima pennacchiera maestrevolmente ,fatta dipep-ne tdi struzzo bianche e resse; ed upo in braccio composto di vari specchi, clie p^r delle accese fiaccole riverberando negli PP^bi,{Sbagliavano la vista de'circostanti. Venne eglj^upr^^n si bella maniera correndo, corvettando e, ripietfcqp^o il cavallo, che parve.appunjto phe fosse^spfitp^lJe caverne del mopte, il quale mentre che ^payadjiero or qua or là correndo esercitava jil cayaljp.1 ,p€ft0,° steccato , disparve, senza vedersi cQmp ginoso fumo, in maniera che più npuf,fe ^^ifl® Vestigio ; ed esso cavaliero, dopo che yojltqjg^jq<,o il cavallo ebbe fatte molte leggiadre rjmflssp^gfif-ziose corvette, e fatta riverenza alla 6uf Lfelta a combattere coi mantenitori^ facendo neir afmi a cavallo opere degne del suo valore : e ppityr^ppi da parte diede luogo a pjii già con tjoijibp, e buri faceva segno d' avvicinarsi per entrar pef? Ja pòrta del palazzo nello steccato., É