Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (563/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (563/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI
   567
   le Suore Carmelitane Convertite, dall'abitazione che avevano a sant' Orsola fuor di Porta san Vitale , e le trasferì nelle Lamme poco lungi dalla Chiesa de'santi Giacomo e Filippo, dove prima era un Oratorio ed una compagnia di disciplina, la quale passò a santa Maria della Visitazione sai Ponte delle Lamme. Nel qnale trasferimento furono le dette Suore accompagnate dal Clero, dai Magistrati e da molto pòpolo , tratto da curiosità, che tali donne ravvedute tentava pure di conoscere. Le quali donne proseguirono ad abitare nel nuovo Convento fino agli ultimi dello scorso secolo, nel qual tempo, con tale altre Comunità, questa pure fu chiusa ; e di presente il luogo di loro chiesa ò posto ad uso di Raffinerìa de'metalli per la Zecca bolognese. -
   Né questo solo adoperava il Cardinale Paleotti ; ma procurò che divisa fosse la turba de' poveri ride' veechi inabili ad opera
   fuor di Porta san Vitale, e qnella de'giovani, atti a lavori ed a studio passerebbe in Bologna, dove di presente è la Chiesa di santa Maria della Pietà, nomata perciò de' Mendicanti, i quali di presente, in due orfanotrofi di maschi e di femmine hanno stanza , soccorso ed istruzione nel luogo detto di santa Marta o di san Leonardo. Le quali istituzioni si dovettero alla somma liberalità di esso Vescovo Paleotti, ed a quella ancora del Vescovo di Maio-rica Giambattista Campeggi.
   In quest'anno un sacrilego, cui san Carlo Borromeo avea fatta una debita riprensione, se ne vendicò da scellerato tirandogli un colpo d'archibugio mentr' egli si stava in orazione; ma Iddio non permise la morte del suo servo: la palla offese gli abiti , e fra i seni della veste fermò suo corso, con sentimento di meraviglia e di riconoscenza dell' ottimo Arcivescovo , e con dolore di tutti i buoni , frai quali fu il nostro Vescovo Paleotti che ricevette la novella con grave senso di affanno. Ma poiché seppe come san Carlo fosse rimasto illeso, ne ringraziò
   resterebbe a san Gregorio