Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (569/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (569/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI
   569
   fu intimata da Leone X. nel i5ao a* danni di Solimano I. che saliva allora all'impero, il quale ancora sostenne le altre due nel x5a3 e nel 3g, regnando in Roma Adriano VI. e Paolo III.—Nessuno, a dir vero, di tanti generosi sforzi adegnò l'importanza della causa cui era diretto, ma il complesso di tante ripetute scosse riuscì fatalissimo al maomettismo ; ed è dovere il riconoscere in essi uno dei più grandi benefizi che la Chiesa Romana abbia resi alla causa della civiltà e della religione.
   Ma ritornando alla tredicesima crociata, ecco le flotte delle tre cristiane potenze raccolte nel porto di Messina, in numero circa di dugento navi, fra le quali settantasette dell'Imperatore, sei maltesi, tre savoiarde, dodici pontificie, quattordici venete, ed altre di diverse proprietà, le quali tutte combatterono (7 Ottobre) contra l'armata turca, forte di trecento e più vele, la memorabile battaglia di Lépanto , detta comunemente delle Curzolari, in cui andarono perdute dngentosessanta navi Osmane, quindici mila schiavi cristiani furono liberati, trentamila Turchi vennero uccisi, quattromila circa posti in catene, e dugento cannoni con molte spoglie d'immenso valore caddero in potere de' collegati. La quale giornata fu senza dubbio uno dei più solenni trionfi delle armi cristiane sui Turchi, e segna 1' epoca faustissima in cui questi, avvertiti per dura lezione che i favori della sorte non sono eterni , cominciarono a dubitare di sè stessi , perdendo quella cieca e temeraria fidanza che gli aveva fino a quel tempo resi sul mare invincibili.
   Molti gentiluomini bolognesi si segnalarono sotto le insegne della Chiesa o de'Veneti in sì famosa .battaglia : di che la oittà nostra si gloriò doppiamente delle altre; ma non potè segnalatisi il capitano Vincenzo Legnani senatore, perchè morì di febbre alla Canea poco prima del conflitto, col gran dolore di non poter sacrare il braccio e la spada sua a benefizio di Papa Pio e di tutta la cristiana famiglia.
   Annal. Boi. T. VI. 72