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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   S7l
   quand'ebbe npvella di sua morte, fece fare a Costantinopoli pubbliche feste, mentre l'Italia e le cattoliche regioni in vero lutto si posero. Avendo avuto Pio V. (come osserva il signor; Henrion) tutte le virtù d'un Pontefice perfetto, fu da Clemente XI. nel 171® aggiunto all'elenco de'Santi. •
   Per la morte di Pio V. la lega de'Principi cristiani si disciolse; mentre il Cardinale Alessandro Sforza Legato , lasciando al governo di Bologna il suo Vicelegato Alticozzo Alticozzi, se ne andò, correndo per. le poste , a Roma, per trovarsi presente alla creazione del novello Pontefice.—Intanto, dodici giorni dopo la morte di Papa Pio V. si serrarono in Conclave i Cardinali, nè vi stettero un intero giorno, che da loro creato venne Pontefice unanimemente Ugo Boncompagni bolognese (i3 Maggio), il quale prese il nome di Gregorio XIII., e fu tra i più eccelsi Pontefici che mai avesse la cristianità. Di che fece straordinaria festa tutto il popolo, che con molta ragione per ogni rispetto ne sperava gran bene» E fu confermata tosto la buona speranza che di lui si aveva, perchè nel secondo giorno appunto del suo pontificato, egli, di moto proprio, senz'esserne richiesto da veruno , scrisse di sua mano al Senato di Bologna una lettera piena di affetto, nella quale oltre all'aver significato il desiderio che aveva di tener sempre particolar protezione della città di Bologna sua cara patria , espose ancora che sapen* do chiaramente di quanta noia e di quale danno fosse a tutto il popolo la fortezza di Castel Franco, non solamente non voleva che si seguitasse più innanzi, ma ch'ella fosse appianata ed atterrata del tutto, ritornando il luogo nello stato ch'era prima. Di che gli resero poi le dovute grazie gli ambasciatori che andarono a lui, i quali furono Camraillo Paleotti fratello del Cardinale, Cesare Bianchetti padre di Lodovico Maestro di Camera del novello Pontefice, il Conte Vincenzo Campeggi, Ercole Ma-rescotti e Francesco Maria Casali, tutti cavalieri e senatori, ai quali il Papa diede udienza nella sala