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muraglia il luogo dov'era prima dipinta l'Immagine. Intanto l'Auditore delle cause criminali del Torrone aveva fatto carcerare molto popolo per dare un esempio di pena; ma quando in Roma s'intese che il fatto non avvenne per concerto meditato, nè per fine alcuno di male , fu mandato ordine di colà, che ognuno venisse liberato, e che più non si parlasse di quel fatto.
Si partì frattanto dal governo di Bologna Lattari-aio Lattanzi , fatto Presidente di Romagna , ed in sua vece fu spedito Fabio Mirti de' Frangipani, Arcivescovo di Nazaret, d'origine romano, e napoletano per nascita ; il quale da Paolo III. Pontefice il io Luglio 1557 era stato fatto Vescovo di Caiaz-zo, e del 72 ai 18 Ottobre Arcivescovo di Nazaret, come si è detto; d'onde poi venne a Bologna Governatore.
Di quest'anno presso la via del fieno e paglia, i Dottori di Collegio che avevano il governo della Gabella grossa, fecero, per conservazione delle merci forestiere che capitano in Bologna, fabbricare il palazzo della Gabella, oggi detto la Dogana Vecchia, fra gli Stelloni e la Via de'Vetturini, di contro al Torrazzo delle prigioni ; 1' architettura della quale fabbrica venne affidata a Domenico Tibaldi. E a tale uso di Dogana servì quel luogo fino al 1798, nel quale anno passò la Gabella in san Frsncesco, dove esiste tuttora, essendo di presente l'antica Dogana in proprietà dei signori Mattei. Prima poi di una tale Gabella vecchia , le merci forestiere si depositavano in vari edifizi presso la disfatta Chiesa del Carrobbio, a fianco del Foro de'Mercanti. Però, essendosi ripristinata al sacro culto la vasta e bella Chiesa de'Minori Conventuali di san Francesco, la Dogana è passata ivi presso in diversi magazzini, sendo grave sconcio che un edifizio sì nobile e magnifico avesse a servire per profano uso, e che le sacre vòlte , anziché risonare de' cantici augusti di religione, rintronassero per romor di carri , e per bestemmie d'irati mulattieri.