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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 575
   In questo tempo medesimo, per ordine del Pontefice poco amico dei litiganti, fu annullato un Collegio de' Procuratori delle cause, il quale essi medesimi, per dare maggiore autorità alla loro professione, avevano già ordinatole fu parimenti vietato che per l'avvenire più non portassero le vesti senatorie; perchè già era passata tanto innanzi l'audace presunzion loro, che ardivano di contendere fino degli abiti coi magistrati, ai quali però per questa volta dovettero i Procuratori cedere la preminenza; perchè furono costretti, non volendo incorrere in pene gravi, di ubbidire a quella lodevole ordinazione, la quale si è poi sempre osservata. Ma non si è già osservato (diceva il Vizani a'suoi giorni) che i miseri clientoli, i quali mai non potevano veder il fine delle liti loro, non fossero condannati con perpetua servitù a correr dietro per tutte le strade ai troppo ambiziosi Procuratori,! quali, oltre al vuotar le borse de' litiganti, volevano essere accompagnati e corteggiati sempre da lunghissime schiere di persone.— Nè meno fu osservato che i Senatori, nella maniera che solevano nei tempi passati , portassero di continuo le onorate robe Senatorie, e camminassero per la città con l'abito conveniente alla dignità loro; ciò che in questo tempo fu ordinato dal Pontefice, il quale ai tutte cose spettanti alla potenza sua teneva gTan conto, e che l'amata Bologna paternamente proteggeva.
   Andarono in quest'anno a Roma, per conseguire le indulgenze del giubileo, infiniti cittadini e gentiluomini bolognesi, frai quali quelli della Compagnia del Santissimo Sacramento della Chiesa Cattedrale; come anche quelli della Confraternita della Morte, i quali vestiti colle cappe bianche della Scuola loro, lasciarono, nel passare dalla santa Casa di Loreto, un modello d'argento della città di Bologna fatto di rilievo. E frai musici e sonatori che aveva seco la Confraternita in questa circostanza del Giubileo, era Daniele Reni, padre del famoso pittore Guido, cui appunto in quest'anno nasceva quel