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ANNALI
ogni volta con abiti nuovi e graziosi servivano per i scorta, nello scendere al basso i Man tenitori, e per Padrino , somministrando loro 1' armi per combattere. Furono questi il Cavalier Travagliato, Rode-rigo di Fiandra e Guiscardo di Borgogna, il quale era Geronimo Malvezzi, che fiuo a quell' ora non era comparso ancora in campo, e tutti tre combatterono a piedi con picca, lancia, accétta e stocco, con tre venturieri, che restarono incantati, come gli altri nel castello : e fu dai Giganti che s'opposero, vietato alle dame d'andar dietro agli sposi loro, come tentarono di fare; onde con segni di mestizia si partirono per cercare altro modo di liberarli.
Questa invenzione fu molto lodata da tutti, poiché in essa si videro tanti effetti di cielo, aria, terra, fuoco e inferno. Comparve poi un grandissimo baluardo, che spiccato da una fortezza chiamata la Rócca Angelica, dalla Gran Savia Notturna, era tirato per incanto, con sottilissime funi da due Maghe, e accompagnato da molti gentiluomini che portavano picche, ed altre armi da combattere, e da gran copia di servitori con le torce accese in mano. Sopra il baluardo erano due cavalieri cognominati i cavalieri Costanti, ed erano con essi due valorose guerriere loro innamorate, e tutti quattro desiderosi di trovarsi all' impresa del castello erano condotti dalla medesima Savia notturna, la quale, poiché si compiaceva di ritenere i cavalieri e le guerriere incantate nella sua Rócca angelica, aveva medesimamente per incanto, spiccato dalla Rócca il baluardo , che portava i cavalieri e le guerriere sotto il castello d'Argio. Erano i cavalieri Marc'An-tonio Marescalchi e Pirro Boccadiferri ; le guerriere Cornelio Volta , sotto nome dell' Infanta Valinda e Alfonso Rossi, sotto nome dell' Infanta Lorosinda, che quando furono con licenza della Savia notturna discesi dal baluardo, il quale aveva già girato intorno lo steccato, sonò la statua di marmo quattro volte; onde uscirono i Mantenitori e combatterono coi venturieri con picca, stocco e accia, e furono