BOLOGNESI
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turbanti e vesti lunghe di seta. Nell'entrare infcam»-po questa galera , la quale èva aooompagneta, -ora dal canto delle Sirenette ora dal snono dilettevole d' nna moresca fatta con trombe, nacchere e piva sordina, sparò trenta pelei d'artiglieria, e pei scoperse molte girandole e bellissimi fuochi artificiati d'ogni parte ; e avendo volteggiato il campo, ne discese il cavaliero; e sonato il corno della statua, uscì un Manteoitore, che dopo aver combftttnto, accompagnò cortesemente alla volta del castello il Turco venturiero, il era Pietro Magnani ; e
la sua galera tornò in Torchia, lasciando: libero lo steccato al cavalier Placido, il quale, sebbene, trovandosi con 1' animo impiegato in altra parte, avessp fatto pensiero di non voler andare all'impresa del castello d'Argio ; nendimeno pregato da Dorietilla', la quale era parente d'Arminda, e i cui prieghi a Placido erano co medili menti', vi venne non ad aW tro fine , che de servire Arminda e Doristilla ;. ed entrò in campo a cavallo oon un trombetta e dire paggi a cavallo, due schiavi alla staila e tre gentiluomini dietro pure a cavallo; e tutti, secondo i
f radi loro nobilmente vestiti : mà il eavaliero aveva ' abito in dòsso e le barde del cavallo di veliate morello, con tanti ricami d'oro, con pennacohiefe così superbe, e la livrea così ricca e pomposa, oHe la spesa solamente de' vestimenti non fu giudicata minore, ohe quella di qualunque altra ricca inveir» zione d'ogni altro cavaliere.
Passeggiato, ch'egli ebbe il earapo, e eon mirabile artificio e leggiadrìa maneggiato il sno ce* vallo, uscì al suooo del corno un Mantenitore a cavallo, contra cui si mosse il venturiero, e balzato in un tratto con somma destrezza dal primo sopra un altro cavallo, e combattendo generosamente , meritò che il castello facesse segno del suo valore con soavissima musica, invitandolo a salir sul monte: ma egli, saltando arditamente giù del cavallo, Aspettò l'incontro d'un altro Manlteoitore a piedi, a cui egli s' oppose con generoso ardire