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ANNALI
di tante armi. Tosto che furono usciti dalla porta situata a pie del monte, si accese fuoco nel castello, con tanta varietà di girandole, soffioni, razzi ed altre fiamme, e con tanto numero di schioppi, e rimbombi d' artiglieria * che rappresentavano un grandissimo e strepitoso incendio: ma cessato il fuoco , il fumo , i lampi e ogni fracasso, restò il castello intero con la perdita solamente della lucidezza e trasparenza ; e disparvero i giganti e gli altri mostri, e le fiere, ohe lo custodivano, ed erano finti effetti d'incanto.
E i cavalieri dopo avere con le picche in ispalla girato il campo in ordinanza, si divisero in due
farti ; e in onore della loro liberatrice, la quale acciocché il sommo pregio della festa non fosse occasione d'invidia, dandosi encomio ad alcuno soltanto dei conosciuti cavalieri, mentre tutti ugualmente meritarono lode) era un uom mascherato; fecero ad una sbarra, ohe fu posta in mezzo dello steccato, una bellissima folla, combattendo; dopo aver rotto le picche, con infiniti colpi di stocco, che durarono facendo gran fracasso d' arme, fintantoché si accesero molti soffioni, e razzi nascosti nella sbarra, i quali ardendo fecero grandissima vampa, e dipartirono la battaglia. E mentre, che quei fuochi erano acoesi, fu dal castello dato segno del fine della festa con un drago, che su la porta comparve, spruzzando fuori della bocca grandissima copia di fuochi, con palle, ohe s'accesero por lo steccato senza offesa di veruno. Fu il Drago tante volte adoperato in quella festa, per onore di Papa Gregorio e della sua famiglia Bnoncompagni, che porta un drago per insegna. — Tale fu il successo di quel torneo, da cui si può comprendere l'acume dell' ingegno, il valore, la splendidezza , e la magnanimità de'cavalieri bolognesi, che sene' altra occasione che del carnevale , facevano quello che appena le altre città nelle grandissime occasioni, con 1' aiuto de' Principi loro. — Ma quello , che diede contentezza sopra ogn' altra cosa, fu che per dono