BOLOGNESI 6ai
di Dio, fra tanti strepiti, tante persone, tante macchine , tanti fuochi, tante armi, tanti cavalli, nč cavaliero, nč circostante alcnno patė pnre un minimo danno ; e che in tanto popolo non nacque disordine alcuno, non solo di fatti, ma nč anche di parole.
Ora, lasciando i giuochi e le feste, e ritornando alle storie, diremo che Alessandro Riario bolognese Patriarca d'Alessandria ed Auditore della Camera Apostolica fu di quest'anno nella tempora di quaresima da Papa Gregorio fatto Cardinale del titolo di santa Maria in Ara Coeli ( ai Febbraio ); e Giacomo Boncompagni Marchese di Vignola, per corriere a posta , ne diede avviso ad Ercole senatore bolognese, ed a Raffaele Cavaliere di san Giacomo della Spada, fratelli di esso Cardinale. Di che sentė gran contento tutta la cittā, per l'onore ricevuto nella persona d' un suo dilettissimo.
In questi giorni il Cardinale Paleotti, avendo ter* minato di fubbricare la nobile Cappella Maggiore nella chiesa Metropolitana, ornandola con gran copia d'oro e con belle pitture del Tibaldi e dell'Aretusi; ed aveudo fatto erigere un altare nella Confessione sotto la Cappella suddetta, ivi in un'urna di marmo ripose con molte cerimonie una parte delle reliquie de' santi Vitale ed Agricola, cittadini e martiri bolognesi , levate, con divota processione di tutto il clero, da un antico reliquiario nella medesima Chiesa, in presenza del popolo e de'magistrati tutti: e fece allora un sermone il buon Vescovo Gabriele, mostrando aperto come agli affetti dell'animo l'elo* quenza dell'oratore sapesse accoppiare. Ed un altro sermone recitō egli la quarta domenica di quaresima, nella circostanza che ricevette con divozione e con solenne pompa la rosa benedetta che il Papa da Roma gli mandō.
E circa di questo tempo essendo entrati un venticinque uomini da Casio, tutti sbanditi di parte Ghibellina, in una forte abitazione presso al borgo di Casio, nella montagna bolognese; dove per istare