BOLOGNESI
sette nell'acqua della fontana di piazza, a gli altri sette portarono a casa di Vincenzo, e li gittarono in luogo sporco, dove non mai furono trovati, perchè giungendo male a male, dopo aver affisso per le mura in diversi luoghi della città, senza riverenza o rispetto de'superiori , scritture con lettere contraffatte di lor mano, e piene d'ingiuriosi motti , le quali accertavano, ohe non mai si scoprirebbe il fatto ; s' avevano coloro con giuramento dato la fede l'uno all'altro di non palesarlo mai a persona del mondo, come non lo palesò il Trombone, perchè fra pochi mesi fu ammazzato: e Vincenzo anch'egli osservò il giuramento, fin. tanto che passati poi venti anni, quando ninno più vi pensava, essendo egli per ladro condannato a morte, e trovandosi assai ben disposto della mente, per salvezza dell'anima sua, e per alleviare la coscienza, narrò per minuto, e volle che fosse scritto di punto in punto alla presenza di molti nobili testimoni, e del sacerdote che per l'ultima volta lo aveva confessato, tutto il fatto chiaro^ in maniera che non vi restò di che dubitare; e lo sottoscrisse confermandolo prontamente di sua propria mano.: e discolpando in quella guisa chi era stato a torto incolpato; fece manifesto a tutto il mondo quello che niuno fino a quel punto aveva mai potuto, non solamente sapere, ma nè anche immaginarsi* Però nel frattanto , quando la mattina dopo il fatto ( ao Ottobre ), senza sapersi chi ne fosse stato 1' autore, si divulgò la malvagità commessa con troppo temerario ardire, e senza rispetto de' snpe* riori, ognuno parlandone variamente e non sapen* done trovare vero fondamento, ne restò stordito a mal contento, affermando tutti che ciò non con ve* niva punto alla riverenza e al rispetto, che sempre a'suoi superiori ha portato e porta tutto il pòpolo bolognese ; il quale, perchè desiderava che si trovasse il malfattore, ebbe caro assai dì udire che con molto rigore e gran solleoitudine fossero pubblicati bandi e gride per virtù delle quali a chi manifestasse