Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (614/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (614/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   6ao
   ANNALI
   i commettitori del delitto era protpesso gran premio , non solamente dal Legato, ma da' Magistrati tutti, dal Senato, da'Dottori di Collegio, dalle Compagnie de'Notari, de'Mercanti e d'altri assai, che tutti de* beni loro particolari offerivano di pagare buone somme di scudi, e grosse taglie; e manifestavano in quella guisa la buona volontà di tutto il popolo verso il Legato ; il quale forte alterato e turbatissimo, non sapendo a cui si potesse attribuir la colpa, e varie cose fra sé stesso nella mente rivolgendo, si venne a ricordare che di pochi giorni prima, per una certa discordanza di volontà, erano passate parole molto fastidiose e risentite assai tra lui e il Conte Geronimo Pepoli, il quale sebbene poi perciò pieno di sdegno si fosse partito di Bologna oon animo risoluto di starsene fuori fin che durasse quella Legazione; nondimeno pensò il Legato che essendo colui giovane e potente assai per gran seguito ch'egli aveva di amici e partigiani : e trovandosi favorito molto per lo stretto parentado che egli aveva col Papa, potesse facilmente aver egli commesso un così ardito fatto. Onde avendo esso Legato, per trovare indizio di quanto aveva pensato , fatto incarcerare alcuni servitori e nomini di poco conto usati a conversare in casa de* Pepoli, i quali per forza di gravissimi tormenti (con tutto che il Conte Geronimo, quando fu fatto l'eocesso, si trovasse in compagnia di molti amici a Castiglione de*Gatti sua contea) avevano deposto in processo oh* egli in persona fatto. 1' aveva , e che Ercole Fantuzzi, con Lorenzo Ariosti e alcuni altri di minor condizione, s'erano trovati in sua compagnia; il che avendo inteso Lorenzo, consapevole della sua innocenza, tosto di propria volontà si costituì prigione: Ercole, che per altre faccende era ito a parlare con Gherardo Tazio Auditore allora delle oause criminali nel Torrone, fu da lui trattenuto nelle carceri ; e altri furono in diversi luoghi presi dagli sbirri e imprigionati.
   Il Conte Geronimo intesò il gran preparamento