BOLOGNESI
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e riformò il Calendario, come abbiamo tocco in tal chiudere 1' antecedente volarne di questi annali bolognesi. Nel i583 Papa Gregorio mandò la> scomunica a Gebardo Truchsés Arcivescovo di Colonia, che avendo abbracciata la riforma, impudentemente contrasse no*re vietate. I Maroniti del Monte Libano, rifuggiti a Roma, trovaron nella carità del Pontefice abbondanti soccorsi, che giovarono a profitto della Chiesa, pei servigi che quell'ordine rese poi alla medesima. — Fra gli altri collegi fondati da Gregorio tanto a Roma quanto nel resto dell'Italia, in Austria, in Boemia, in Moravia, in Lituania, in Transilvania e nello stesso Giappone, uno ne concedette in Roma agli stessi Maroniti, il quale divenne poi celebre pei grandi uomini che ne uscirono. E poiché abbiamo nominato il Giappone, diremo che Gregorio XIII. ne ricevette il a Marzo di quest'anno in cui morì un'ambasciata solenne, che riconobbe 1' autorità della Santa Sede. Alla quale fortuna pianse il venerando Pastore di lagrime dolcissime , e gridò con Simeone. È tempo, o Signore che lasciate morire in pace il vostro servo. — E di-, fatto in breve uscì di vita. — Boncompagno Bon-eompagni fratello del Pontefice era in quel tempo Gonfaloniere di Giustizia : e oonT ebbe intesa la, morte del suo Ugo, partendosi di palazzo, si ritirò in casa a segnale di lutto, lasciando in suo luogo Galeazzo Poeti con titolo di Vicegonfaloniero.
Intanto i banditi ed i masnadieri , essendo cresciuti in grandissimo numero, avevano acquistata, così bestiale autorità per tutta la campagna, che non solo venivano a risse tra di loro , ma spesso uccidevano contadini e. cittadini , che movevano pei fatti proprii : e rubavano e mettevano taglia, come ad essi pareva, facendo pagar denaro a voglia e ca-
5riccio loro: e bruciavano case e fienili, e coman-avano ai contadini che si partissero dai poderi, che non seminassero i loro campi. Insomma facevano infiniti mali, che meglio é tacere per non fare oggetto di storia codesta gente troppo scandalosa e brutale,