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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   tornavano accompagnati da certi Padri Gemiti e da pochi loro servi , a render conto della loro ambasciata nei proprii paesi.
   In quest'anno Francesco Maria della Rovere Duca d' Urbino, venuto a Bologna, fu con grande solennità onorato del oollare e dell'ordine de'cavalieri del toson d' oro, mandatogli dal Re di Spagna, • consegnatogli nella nostra Chiesa Metropolitana da Ottavio Farnese Duca di Parma e di Piacenza, al cospetto del Legato, del Cardinal Paleotti, dei Magistrati e di tutta la nobiltà di Bologna. — In questo Sisto Papa, per impedire ohe un Prinoipe eretico salisse sol trono di Francia, scomunicò il Re di Navarra ed il Prinoipe di Condè ( 9 Settembre) privandoli dei loro stati e della loro dignità. E quando Enrico III. od Arrigo ebbe abbracciate le parti dei protestanti , e fatto vilmente trucidare il Cardinale e il Duca di Guisa, fa alla sna volta colpito dalla scomnnioa. Sisto inoltre ; che conservar voleva la fede in Francia, tentava ristabilirla in Inghilterra; laonde assecondò l'impresa di Filippo lì. Re di Spagna contro d'Elisabetta tanto famosa: ma gli eserciti catalani, battnti dai britanni, mal oor* risposero alle speranze del Pontefice.
   Avvenne ancora in quest'anno che alcuni montanari da Castiglione de' Gatti, antica contea dei Popoli, facessero prigione nn certo famoso e scellerato bandito, il quale poi la notte seguente, da una gran frotta dì masnadieri suoi compagni, i quali entrarono in Castiglione armati, fu per forza ievato di prigione e liberato; e avendo il Conte Giovanni Pepoli inteso la cattura ; ma non la liberazione; ne portò, pensando di far cosa grata, l'avviso al Cardinal Salviati Legato, il quale subito gli comandò, che dovesse dargli nelle mani il bandito; ma, perchè il Conte ricusava di farlo, allegando, che per essere stato preso nella sua Contea, a lui toccava di fare la giustizia, il Legato cominciò a minacciarlo gravemente; onde il Conte turbato prorruppe in parole iraconde ; e il Legato fattolo
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