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ANNALI
perciò incarcerare, lo fece rigorosamente esaminare da giudice, che poco bene gli voleva; ed egli, ohe pensava di poter liberamente difendere la sua ragione , prorruppe anco col giudice in altre parole altiere ; per le quali il Legato ebbe a pretendere * ohe il Conte fosse caduto nella colpa dell' offésa maestà. A che s'aggiunse, che avenao scritto esso Conte a diversi Cardinali co' quali si doleva dell' ingiuria che gli pareva di ricevere con quelli prigionia»e con quei troppo rigorosi esami; e aven* do ancora {siccome quello che assicurato dalla buo-na coscienza, era libero assai nel dire ) frapposto nelle lettere parole forse troppo libere o pungenti; furono esse lettere intercette, e con l'informazione del giudice più rigorosa di quello, ohe riceroava il fatto, furono mandate a Roma in mano del Papa, il quale fortemente sdegnato; subito spedi un Cor** riero al Legato con ordine, che immantinente fosse fatto morire il Conte, e ohe i suoi beni i quali im+ portavano presso a seicentomila scudi, fossero come ai reo dell'offesa maestà, confisoati tutti: come tosto , e molto segretamente la medesima notte fu mandato ad effetto ; e intesasi la mattina seguente quella così inaspettata esecuzione, ognuno restò smarrito e attonito pensando, come per improvvisa occasione fosse morto un Gentiluomo prinei patissi^ mo in età di settant'anni, stimato e conosciuto da ognuno per uomo d'incomparabile integrità in tutto il tempo di sua vita, nella quale facendo di conti* nuo beneficio a chiunque, senza mai aver fatto male a veruno, dispensò sempre largamente le sue ricche entrate iti servigio de' poveri ; i quali perciò con tutta la città e tutta Italia insieme, con molti oltramontani anòora,lo piansero universalmente ; co* me anco poi lo pianse il Legato e il Papa medesimo, che si dolse di non avere avuto prima chiara informazione delle baone qualità del Conte.