Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Settimo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (28/524)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (28/524)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   64
   ANNALI
   il Senato e molti particolari cittadini e negozianti facessero ogni sforzo possibile per trovare e far oon-dur frumenti forestieri, non poterono però fare tanto che non morissero di fame, anche per le pubbliche strade della città, fino a diecimila poverelli: e per tutto il contado un trentamila, ai quali non potevano i ricchi, colle loro larghe elemosine, provedere siffattamente che venisse mitigata la penuria.— Così ne racconta il Vizani, testimonio oculare della sciagura. Ed aggiunge che essendosi alle volte i meschini, costretti dalla fame, trovati io necessità di mangiare non solamente pane fatto d' ogni sorta di legumi e di semola, ma di radici e di erbe, volle il Senato provvedere d'alcuna guisa alla neoessità dei poveri : il perchè ordinò che i contadini, i quali in grandissimo numero erano concorsi a mendicare per la città, fossero mandati fnori; e che ogni giorno in diversi luoghi del contado, a ciò stabiliti, fossero dispensate quattro once di riso per ciascun di loro, acciocché potessero ripararsi dalla fame, finché venisse migliore stagione pei poveri. E di questi poveri, i più miserabili, volle il Senato aver notizia dai parochi , per sostenerli un otto mesi, finché si fosse al prossimo ricolto. E furono bene diecimila cui tanta beneficenza sollevò. — Avendo a tal fine il Senato benemerito fatta di fnori una buona provvisione di frumento, di fava, e d'altre Variate sorta di legumi , ordinò che fossero donati ogni giorno ad essi poveri distinti (i quali tutti portavano per contrassegno una certa medaglia di rame) quattro pani misturati con un terzo di frumento e con due terzi d'altre fatta di biade e di legumi. Ed ordinò parimenti il medesimo magistrato , che infiniti poverelli, i quali per lo disagio
   Ì>atito e per la fame si trovavano malati e deboli, ossero raccolti e governati con accrescimento di sterminato numero di letti, non solo negli spedali dove già prima si solevano curar gl'infermi ; ma in quelli ancora che destinati erano per alloggiare pellegrini, ed in molti altri che furono allora ordinati per