Bo
ANNALI
prigione a Desiderio Bisacciene da Iesi capitano dello milizie di Toscana, che lo condusse a Firenze, dove fra pochi mesi fu per ordine del Granduca fatto
Subbiicamente morire, e gli altri banditi così Ghibellini come Guelfi, che conobbero come i Principi accordandosi insieme ai danni loro, gli avrebbono tosto mandati tutti al meritato supplizio, si pacificarono fra loro; e così pacificati e uniti, facevano poi assai maggiori eccessi, che prima non avevano fatto : perciocché , oltre alle altre iniquità operate anco talvolta in dispregio della religione, facevano prigioni i viandanti per le strade, e i cittadini ohe trovavano in campagna, imponendo loro gravissime taglie, le quali rigorosamente riscuotevano ; e fra questi alcuni cittadini bolognesi, a' quali non vennero così tosto mandati da casa i denari dimandati per taglia, furono empiamente uccisi, e tormentati da quei ribaldi, i quali ebbero anoo ardire di entrare in alcune città di Romagna e della Marca, -dove fecero bestialissiine uccisioni e assassinamenti: ma non durò lungo tempo la pace fra quegli empi ; perchè rompendo ogni accordo, cominciarono di nuo-vo ad ammazzarsi fra loro, e a portar le teste degli uccisi nella città, sì per isfogare la loro bestiai fierezza , come per liberarsi dai bandi , e ottener le taglie promesse a chi portava teste di banditi ai giudici delle cause criminali.
Era già talmente cresciuta la pazza arroganza di coloro , che senza rispetto di qtial si voglia superiore si riputavano di essere padroni assoluti della campagna, facendosi, se bene erano tutti villani, chiamar signori, e comandando ad ognuno ciò che loro veniva in pensiero: onde il Papa infastidito di tante sceleraggini, e desideroso di estirparle per ogni modo e via; dopo aver data la Legazione di Bologna al Cardinal Paolo Camraillo Sfondrati suo nipote , e fatto Vicelegato Ferrante Farnesi Vescovo di Parma , il quale venne a Bologna in cambio di Cammillo Borghesi Protonotario, fece Legato della Romagna Francesco Sforza Cardinale di santa Fiora,