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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 522

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 39
   d'Urbino, levandone il Vescovo RuoeHal. Era Auditore del Vioelegato un certo Aurelio De Domo, persona di sì poche lettere e di sì torti costumi, che presto fu levato d'ufficio dal Legato Montaito, e a sindacato sottoposto. Ma egli di nascosto si fuggì con molto denaro carpito per ingiusti»» agli infelici inquisiti da lui, e lasciò burlato ognuno, senza ohe le cause da lui agitate e non conchiuse, venissero spedite giammai.
   Ed il Giannotti, troppo vecchio, lasciava le cause Sn mano del suo Auditore e parénte Cammillo Quarantotto , il quale per dabbenaggine non fece mai contento il popolo. Ma poco durò pur di costui 1' autorità, siccome apparirà nel processo di questa storia.
   ANNO DI CRISTO 11597.
   Del mese di Marzo il Vicelegato passò a più tranquilla vita ; e fu portato alla sepoltura oon poca pomprf in san Petronio dai Canonici col Consorzio de'preti di quella Chiesa, a spese de'suoi eredi; perchè se bene il Quarantotto facesse grande instaura, cbe l'esequie si facessero magnifiche a spese della Camera, non potè però averne grazia, perchè il Spaiato rispose che il Papa per una bolla sul buon •governo dell'entrate pubbliche fatta poco diami, aveva proibito lo spendere i denari del pubblico in servigio de'particolari. Con tutto ciò fu poi onorato «Ila messa del funerale oon la presenta de' Magistrati: e mentre si ordinavano quell'essequie fu, per lettiere scritte dal Legato d'ordine del Pipa, deputato •Giambattista Pellegrini in allora Auditore del Torrone per Vicegerente : ma tosto gli fu levata l'autorità; perchè non passarono otto giorni ohe il Pontefice mandò a Bologna per Vioelegato Orazio Spinola genovese Protonotario Apostolico.
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