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di aggraziate maniere, di pomposi e vaghi adornamenti , rese più bella e magnifica quella notturna festività, la quale fu protratta con giocondezza per molte ore della notte.
La Regina (dell'età allora di ventinove anni) fu il principale argomento della comune conversazione: con curiosità era guardata dalle donne, con ammirazione considerata dagli uomini. In tono di voce piuttosto maschile che di femmina affabilmente parlava agli ossequiosi, e dignitosamente usava carezze con ciascuno. Interrogava e rispondeva bene in italiana favella ; e dove alcuno avesse saputo d' altre lingue, in quelle sapeva intrattenersi, variando idioma ed argomenti a seconda delle persone colle quali entrava in colloquio, e a cui si piaceva di ragionare con aria di volto sorridente. Vestiva ella una gonna grigia, guarnita d} merletti d'oro e d'argento : stringevale con leggiadria l'imbusto ben complesso, un giubbettino di giambellotto color di fuocó d'argento e d'oro fregiato: teneva allacciato al còllo un fazzoletto di punto genovese: la calzatura di lei era quasi da uomo. Una bionda ricciuta parrucca, più di forma alla virile che muliebre le scendeva sulle spalle, ed era scriminata pel traverso poco sopra della fronte, ove scendevano brevi capelli prolissi. L' acconciatura sotto la nuca sentiva però di femmineo ; e l'intera parrucca era spalmata di manteca ed aspersa con polvere di Cipro. Insomfaa l'acconciatura di lei in quella sera non differiva da ciò che si vede in tutti i ritratti di Cristina che sono alle stampe.
Non era la nordica Donna molto alta della persona, ma ben complessa e rilevata di fianchi; belle le braccia e le mani ; un po' virili le esercitate forme della persona: alto aveva un omero alquanto più che 1* altro ; ma ciò non toglieva punto alla disinvoltura de' suoi moti, al vigore che spirava dal suo portamento. Pareva nell'insieme un leggiadro garzoncello in bizzarra veste femminile. Il volto di lei non avea difetti, ma era di parti sviluppate, Annoi. Boi. T. VII. 6o