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ANNALI
e scolpite a tratti caratteristici. Aquilino il naso, ma non deforme ; grandi gli occhi e vivacissimi ; bella e piacevole la bocca, vermiglie le labbra, candidi i denti ; ovale la faccia ; bianco vermiglia la carnagione ; e la pelle fresca ma di leggieri segni di vaiuoli tracciata.
Compiuta la festa, si ritirò la Regina alle stanze, accommiatando con affabili modi gl'invitati al ballo festivo. Rimasero con lei nel Palazzo del Governo i primi dignitari. Gli altri furon cerchi ed accolti nelle abitazioni de' nobili. I gentiluomini e i famigliari del seguito di lei, e quelli de' Nunzi e dei Ministri, furono alloggiati nei Conventi di san Francesco, di san Domenico, di san Procolo, dei Celestini , del Santissimo Salvatore: i servitori d'ogni grado negli alberghi della Speranza, dell'Aquila nera, di san Prospero, ed all'Osteria di san Giacomo. Tutti trattati vennero signorilmente, e tutti a carico del Comune e senza risparmio di spesa.
La mattina appresso (27 Novembre) Sua Maestà ricevette in formale visita l'Eminentissimo Legato, ch'ella volle accompagnare sino all'anticamera quan-d'esso fece ritorno alle sue stanze;e non retrocedette se non pregata ripetute volte dal Porporato onorandissimo.— Accolse quindi in pubblica udienza la Magistratura ed il Reggimento bolognese, esimio consesso che in costume di cerimonia venne introdotto dal Maggiordomo di lei, intanto ch'ella sie-deva sotto un baldacchino, ed all'arrivo loro s'alzò in piedi per ricevere quo' Signori, e per ascoltare la seguente enfatica orazione, degno frutto di quel secolo d'iperboli e di cerimonie, la quale fu recitata con gravità declamatoria consonante all' argomento ed allo stile, dal Senatore Paolo Emilo Fan-tuzzi , Priore del Reggimento felsineo.
„ Trema ai lampi della Maestà Vostra, invittissima „ Regina, la mia voce che ossequiosissima ai cenni „ del Nostro Santissimo Signore e Pastore Alessan-„ dro, prostrata ai vostri augustissimi piedi la mia „ patria commette alla rozzezza della mia lingua gli