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ANNALI
la quale Accademia fu quasi la prima immagine dell'Arcadia divenuta sì celebre per le sue tante frascherie : giovò non poco agli studii degli antiquari con una ricca collezione di medaglie, ed esercì tossi nel tessere non dispregevoli (se non buone) rime, di che poTgon fede alcuni versi che si piacque d'inserire nell' Endimione del Guidi. — Contemporanea di Luigi XIV., volle mostrare per tal modo come la fama della sapienza italiana fosse in pregio fra gli stranieri, e fosse da loro alimentata ed accresciuta con non vana protezione. Per cui mentre l'una veniva in Italia a sostenerla ool patrocinio ; l'altro, che dalla Senna sentì desiderio anzi brama indomabile di chiamar luce di progresso sopra il felice reame suo, per venire a buon diritto soprannomato Luigi il Grande, nulla intralasciò per dar favore agli uomini di lettere ed agli artefici, chiamandone molti da forestieri paesi, e specialmente dall'Italia, assegnando loro larghi stipendi, mandando fuori in cerca del sapere non pochi de' suoi sudditi, e fondando sopra tutto Accademie, fra le quali merita singoiar menzione 1' artistica di Roma, a cui la Parigina suol mandare un drappello de' migliori suoi allievi, aociocchè possano compiere i loro studii, perfezionarsi e quasi direi trasmutarsi in una città dove le. opere de' Michelangeli, de'Bramanti, de' Vignola, di Raffaello, del Domenichino, di Giulio, non che le antiche de'Greci insegnano assai meglio che far non possono i precetti e la viva voce de' più dotti e sistematici maestri. Nò pago di avere per tal modo riconosciuta la maggioranza che tiene l'Italia nostra sopra la Francia, in ciò che concerne specialmente alle Arti Belle, volle proteggere pur anche i più sublimi ed eruditi Italiani de' suoi tempi. Il perchè supplicava al Pontefice gli concedesse per alcun tempo il Ca-valier Bernini a ideare grandi cose nel Louvre : e volle a Parigi il Cassini piemontese (padre della moderna astronomia insieme al sommo Galileo ) e di tali onori e premi lo colmò, che lo indusse a