Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Ottavo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (12/856)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (12/856)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   4 6 ANNALI
   d* Innocenzo del Monte Cardinal Legato, e di Girolamo Sauli Prolegato di Marcello II. Pontefice, il quale non istette in seggio che pochi dì. Abbastanza nulladimeno perchè il lavoro venisse commesso , e perchè le arme gentilizie di quel Papa e dei due ministri in Bologna vi fossero in cima inalzate!
   Ed eccoci intanto al più bell'anno della magnifica sala. Girolamo Farnese, discendente da Paolo III., e Cardinal Legato di Bologna dal i658 al 62, volendo lasciare durevole memoria di sè (oome l'antecessore Lomellini lasciolla nelF istituzione d' una fiera annuale in sul Mercato) commise all'architetto valentissimo Bartolommeo Provagli l'erezione della Porta attuale di Galliera , essendo 1' antica rovinata per improvviso impeto di acque ; fece la strada suburbana che dal Convento dell'Annunziata adduce a san Paolo in Monte, e su pel còlle fino a Ronzano, ampliò e munì di selciato strada Maggiore dalla porta della città a santa Maria Lacrimosa, nel sobborgo degli Alemanni, commise a Paolo Canali la simmetrica facciata con orologio, dentro alla prima cinta di cortile nel Palazzo Apostolico; e volle in questo che nell'anno i658 la grande Sala, già intitolata da Paolo III. incominciasse ad essere abbellita intorno intorno di pitture storiche ed emblematiche , con quella ricchezza d'ornamento che il luogo, l'arte e il committente consentissero maggiori.
   Noi siamo d'opinione (benché nessuna autorità la conforti ) che il benemerito Legato Girolamo Farnese , plaudendo allo stile dell' Albani , avesse desiderato o il consiglio o la direzione di lui per la grand'opera: ma imperciocché all'affievolito ottuagenario più non reggevano le forze, talché poi nell'Ottobre dell'anno 1660 si morì, non è improbabile ch'egli stesso consigliasse al Porporato l'opera del Cignani e de* condiscepoli : e ciò sospettiamo dal vedere che, infuori di Luigi Scaramuccia, detto il giovine, tutti gli altri figuristi della Sala furono allievi dell'Albani. La quale opinione si rinforza dal considerare che viveano ancora dei famosi