BOLOGNESI
bolognese, che poi fn Gregorio XV.; l'altro di gente fiorentina, e che nomossi Urbano Vili. — E dopo 1' ultimo restauro condotto dal medesimo Muzzi , vedesi ritornata l'antica appariscenza all'opera del Bonini, che mostrò l'arrivo alla città nostra della Madonna di san Luca, quando nel >433 (concedendolo il santo Vescovo Nicolò Albergati ) Graziolo Accarisi, a cessare i flagelli delle tempeste e delle piogge diluvianti, in unione alla Confraternita di santa Maria della Morte, la recò la prima volta in Bologna, venendo in tal modo ad istituirsi le annuali Rogazioni Minori. — Cosi di presente ( per fatica ognora del Muzzi) si rivede più artistico eh? mai il dipinto del Bibiena, che figurò il secondo Urbano, il quale in Bologna benedice i Crocesegnati , nell'anno dell'era nostra ioq5, e gli anima al conquisto di Gerusalemme, e a liberare il gran sepolcro di Gesù Cristo. — E finalmente, per opera dell'Angiolini , rifulge in medaglia 1* Albomozio che ragiona coli' idraulico bolognese ; il quale potrebbe essere Francesco Oroboni ingegnere esimio , a'egli è pur vero che lo spagnuolo Porporato venisse in pensiero di compiere il Canal Navile nel tempo che resse Bologna, cioè dal i36i al i364*
Non è ben noto chi dipingesse in origine gli angioletti e le maggiori fignre che reggono il panneggiamento sopra la statua del Papa Gliigi. Certo è però che di presente, in virtù dell'Angiolini, fanno di sè stupenda mostra; come pure, pel restauro ultimo , da Ini operato e dal Muzzi, tntti i termini giganteschi n chiaro-scuro fra storia e storia ; e le medaglie elittiche trasversali, sopra cinque delle finestre, con entro cinque simboli di lode per l'augusta casa de' Farnesi. E per fatto del Manfredini sono adesso rinnovellato le candeliere nei minori spazi ; e le prospettiche lontananze ; e le portiere, e i festoni, e gli stemmi, e le cornici, e quant'altro compie la dipintura della ricchissima Sala.
Nè questo restauro, veramente principesco, bastò •ni desiderio ed all'amore del Porporato che ne regge.