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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   che non è oggi era Bologna un due seooli addie* tro; quale non sarà stato lo squallore d'apparenza della medesima nei dì remoti del decimo secolo a dell' undecimo, quando i nobili signori avevano case più umili che non hanno di presente i mediocri cittadini? Quando, perduta ogni reliquia di romana architettura, sì erigevano bicocche di mattoni mal connessi, sostenute da nudi architravi di legno, cui scorrevano sopra informi travi onde i capi rozzi facevano ufficio di dentelli 4 e sotto vi stavano tronchi di roveri e di querce seoolari, a tener vece di colonne? Che sarà stata Bologna quando gli arredi delle case erano cofani e bauli, tavolo modestissime , letti meschini, seggiole di faggio, apparati di alluda ? Quando le sue vie erano tortuose, anguste, sterrate; rotte qua e là da scoperte chiaviche e da sozze latrine? Quando per le piogge autunnali pigliavano aspetto più di paduli che di strade , pei ghiacci del verno più di pescaie che di vie, per la siccità della state più di ammassi di polvere che di luoghi pubblici pel transito? Che sarà stato di Bologna, quando nei giorni della canicola, per difetto di acque ai vicini fiumi, non avrà avuto benefizio di lavanda alle aperte sentine? Ecco perciò la pestilenza invadere spesse volte la città nostrale farvi strage degli abitatori, e ad-durvi la paura della morte, e colla paura la diffidenza, l'egoismo, la crudeltà! Ecco difficili i preservativi sanitarii, difficile la sicurezza pubblica in tante guise di nascondigli e di pericoli , difficilissima poi nelle ore cupe della notte, mancando la città di fanali, le strade e le vie di selciato , le cloache di vòlte, i canali di sponde, ogui cosa di acconcio provvedimento. Oh quanto meglio è il vivere d'oggi frai cittadini! Tanto migliore di gran lunga a quello de' secoli remoti, da non potersene istituir confronto e formare idea , se non leggendo negli estratti storici del Toselli le costumanze di Bologna nei primi tempi dopo il mille fino all'età del risorgimento generale dell' europea civiltà.