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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   il quale non potè assumerne il Governo ;
   poiché la plebe, accusando il Cossa della morte di Alessandro, si sollevò, ed assediata la Cittadella , scacciò i ministri Pontifici , s'impadronì della Piazza e del Palazzo , depose i Magistrati, e ne creò de' nuovi tratti dalla classe del popolo,
   l4? a Continuando sempre il disordine, i Massari delle Arti uniti alle Fazioni Nobili condotte da Giacomo Isolani che era d' acoordo col Papa, mostrando tenere pel popolo, atterrano il Castello di Galliera, e viene data la città in mano del Cardinale Fiesco Legato del Papa.
   1416 Essendo stato deposto dal Concilio di Costanza
   il Pontefice Giovanni , i Bolognesi ritornano in libertà, scacciando Monsignor Antonio Casini Governatore e gli altri ministri Pontificii. Eleggono 16 Riformatori dello stato di libertà e ricuperano Castel S. Pietro, e Castel Bolognese che indebitamente era stato loro tolto,
   1417 Eletto legittimamente nel Concilio di Costanza
   il Pontefice Martino V.,i Bolognesi otteugono per mezzo di Bente Bentivoglio, che resti la Città libera in mano dei Magistrati , confermandole ogni suo diritto per annuale pagamento di 6000 Fiorini d' oro.
   J41® I 16 Riformatori dello stato di libertà sono ri» dotti a 10.
   1420 Antonio Galeazzo di Giovanni I. Bentivoglio, erede dell' ambizione del padre , riesce a suscitare nella città le fazioni, ed entrato di notte in Bologna senza contrasto , prende il Palazzo, e dai suoi partigiani si fa acclamare Capo del Consiglio e Signore della patria , creando i Magistrati tutti del suo partito.
   j44! Martino manda Ambasciadori a Bologna a{fiq-« phè torni alla sua obbedienza.
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