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alla Chiesa , mostrando di regalar ad essi la città d'Imola. Inutili riescono questi trattati : perciò nuovamente il Papa bandisce 1* interdetto. Nulla valendo le armi spirituali a smuovere i Bolognesi dalla stabilita idea di vivere in libertà, il Pontefice muove loro la guerra. I Bolognesi fortificano S. Michele in Bosco; le armi del Papa giunte avanti Bologna si appostarono alla Madonna del Monte , dal qual luogo cominciarono a scagliar contro la Città palle di bomba e di spingarde , ma senza alcun frutto.
14^9 I Bolognesi valorosamente resisterono agli attacchi : ma finalmente cedendo alle replicate insinuazioni del loro Vescovo Albergati , ch'erasi ritirato a Imola , perchè Bologna era interdetta, rinunziarono ad una certa vittoria , e sotto la protezione della Chiesa tornarono , inviandovi il Papa per suo Legato il Cardinale Lucio Conti , che appena giunto levò l'interdetto, e confermò le capitolazioni.
1430 I Canetoli muovono nuovamente tumulti ;
per tenerli in freno il Legato , col parere del Consiglio, richiama in patria alcuni del partito Bentivolesco, che n'erano sbanditi. — 11 Legato, vedendo che a suo talento non potea governare, dovendo sempre avere il consenso del Consiglio, lascia la Legazione , mettendo in suo luogo Gio. Caffarelli Canonico di Roma. Vedendo il Caffarelli non poter nulla fare senza il volere di quattro Cittadini , Battista e Baldassure Canetoli , un Zambeccari , ed un Griffoni che avean gran partito nel popolo , lascia un' altra volta che i Bolognesi a loro talento si governino, e ritorna al Pontefice.
1431 La libertà dei Bolognesi fu al solito di poca du-
rata , perchè improvvisamente comparì nella
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