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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 8ix
   tempo Bologna piena di Soldati Spagnoli Tedeschi e Italiani, che faceano parte dell' esercito di Carlo V, accadde nel giorno a6 Febbraio in sulla Piazza Maggiore , un diverbio per cagion di saluto fra certi Ufficiali Spagnoli , e il Cavaliere Gozzadini , e il Lupari ambo Senatori, pel quale si ?enne anche alle mani. Piccati gli Spagnoli di non avere avuta sodisfazione , come essi volevano , presero a scorrere in frotte le strade, maltrattando i Cittadini, e dispregiando i Bolognesi come vili. Il Cavaliere Cammillo Gozzadini , geloso dell* onor patrio, e non potendo sopportare che stranieri venuti a depredare 1' Italia portassero tan-t' alta la fronte, unitosi col Conte Pepoli ed qltri Nobili , si diede a far la caccia a quanti Spagnoli trovavano nelle ore notturne per via ; e tutti senza remissione , uccidevano , gettando i cadaveri per le cloache , e lasciandone qualcuno per le strade come testimonio della loro vendetta. Diminuì la tracotanza straniera , e 1' orgoglio scomparve a segno che appena annottava tutti gli Spagnuoli riducevansi agli alloggiamenti. Don Antonio de Leyva comandante degli Spagnoli , informato di questi disordini, e della peggio che aveano avuto i suoi , ricorse a Sua Santità per avere sodisfazione , domandando che ai Bolognesi fosse vietato di più portar armi. Volle il caso che fosse presente a quest' altero parlare il Gozzadini, che impetrato il permesso da Sua Santità , nobilmente rispose al De Leyva, che i gentiluomini Bolognesi portavano le armi per ragione di cavalleresca nobiltà, e per difendere la patria da chi voleva oltraggiarla. A cui sdegnosamente lo Spagnolo prorompendo: Noi abbiamo frenato Milano, e ciò faremo anche a Bologna.