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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Nono
L.A.
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1849, pagine 72+8

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a cura di Federico Adamoli

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   38'
   ANNALI
   governo, nè stabilì li nuovi ordinamenti. La rivoluzione di Francia allorché divenne europea ritrovò Bologna più di qualsiasi Città Italiana preparata a miglioramenti ed a repubblicane istituzioni. Abbencbè la di lei indipendenza politica , e l'antica sua repubblica si fosse rinfusa nelli stati del Pontefice , pure un'ombra della Sila antica libertà era serbata nelle forme di suo governo , e nell' abitudine del Popolo J poiché la dedizione di feologna a' Pontefici non fu illimitata , ma circoscritta a leggi costituzionali il di coi mantenimento era la condizione che questa repubblica aveva stipulato per sua sommissione, che d' altronde suonava più presto accomandigia di quello che sudditanza. Li Giudici erano nominati dal Pontefice ma le cause civili giudicate secondo un Codice locale chiamato Statuto di Bologna. 'Le imposte de-cretavansi dal Senato col consenso di Roma , e questo era composto di 40 nobili scelti originariamente dal Pontefice tra le più antiche patrizie famiglie della Provincia. La carica era in esse ereditaria, ma stabilita al successore l'approvazione Sovrana. Risiedeva in Roma per Bologna un Ambasciatore che adoperava come Ministro di Stato indipendente. Il Gonfaloniere che n'era il Presidente eseguiva li decreti del Senato ed era assistito da un Consiglio privato composto di 7 nobili e di un Giureconsulto, Al Senato era commessa 1' amministrazione di tutto che risguardava 1* economia interiore e li domestici interessi della Provincia , la percezione delle pubbliche rendite, ed il pagamento de' funzionarii. Esisteva ancora un altro corpo costituito intitolato Tribunato della Plebe composto di Cittadini , proprietarii , Mercanti o Artisti di un Nobile e di un Giureconsulto e presieduto da un Senatore, ed a questo affidata e la provigione e la salubrità dell' annona ; ma le di lui decisioni erano soggette alla sanzione del Gonfaloniere e Legato. Alloggiavano questi due Magistrati nel Palazzo della Comune guardati da