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ANNALI
e temeva che il Senato volesse perpetuare in se il potere, istituendo un governo aristocratico. Ina-, sprito tumultuava„ e forse a sconci sarebbe disce-, so, se Bonaparte prevenuto del pericolo non spe-i diva li due Commissari! Saliceti e Garaq , a cai-mare il popolo colla promessa che altra governo, non avrebbe se non se democratico.
Infatti nel pubblico Teatro fu da essi al Popola data tale promessa ed a conferma ordioos&i al Senato di decretare 1' abolizione dei titoli di nobi.ltà. Il fenato poi conoscendo quali correvano i tempi spontaneo annunziò, con Proclama avere già commesso. ad uomini paggi la compilazione di una, democratica costituzione del futuro governo come a Seconda, delle promesse venne proclamata in appresso ed accettata dal Popolo. Ma inutilmente, poiché rinfusa Bologna nella B,epubiblica Cispadana , mal convenivano ad ampio stato quelli ordinamenti che ad. una sola Provincia erano addetti . Queste cose abbiamo voluto narrare ancorché ri-, guardino 1' andato anno poiché al compilatore della storia di quello forse non caddero in acconcio* O non averti tira le innumerevoli vicende eh' ebberq luogo in quel periodo di tempo.
Abbenchè pefò le Città tutte di quà dal vessero addottato un governo repubblicano, e Bologna sancita una democratica coati tu?ion#, pure non era il solo, principio democratico qu,ello che poteva render forti questi popoli , ma l^ensì la loro unione. Che anzi era a temere che così divise ed a governo di Pppolo rinovar si dovessero fra le singole Città le gare di municipio, che furono la pvrima miseranda cagione delja perdita della Italiana indipendenza; Quindi Bonaparte il di cui pensiero era quello di formare uno stato forte nel centro d' Italia, alleato della Francese Repubblica che aglomerato ad altre ed altre città e territori fosse in istato di difendersi da per se , e rintuzzare le offese de'limitrofi , fece sentire quanto egli desiderasse una tale unione. Se lodevole per se stesso