I BOLOGNESI
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non fosse stato un tale concetto , avrebbe bastato il di lui desiderio ad eseguirlo. Bologna, Ferrara, Reggio spedirono a Modena loro deputati per formare con quest' ultima Città una confederazione a comune difesa. Si raccolsero sino dalli 16 Ottobre e ventilarono li comuni interessi, e rimossa 1' idea di federativa Repubblica , si fissò un comune congresso pei 27 Decembre da tenersi in Reggio da altrettanti deputati delle suindicate Città, onde stabilire quant to a Repubblica una ed indivisibile, quale si voleva* poteva risguardare. Nè infrattanto caddero invano le sollecitazioni di Bonaparte perchè a spese coma* ni delle città collegate, ed a comune difesa si alle* stisse milizia, poiché decretossi 1' armamento di 4000 uomini ed istituissi un dicastero di guerra col titolo di Giunta di difesa generale la quale vegliar dovea all' impresa sotto gli ordini del supremo comandante di Francia . E fu in buon punto il divulgarsi di tale risoluzione imperocché li Milanesi desiderando di concorrere alla comune difesa si dichiararono pronti ad assoldare 24*000 uomini. Ma Bonaparte benevolmente accettando l'oB> ferta de' deputati restringevala però a soli 12,000. Formavasi cosi un corpo di 16,000 uomini non solo a presidiare le città di Repubblica, ma a soo corso dell' armata francese.
Erano già convenuti in Reggio li deputati delle Città collegate 36 per Bologna , 20 per Ferrara:, 22 per Reggio nella indetta sessione delli 27 Decembre onde discutere sulla unione delli suddetti Popoli Cispadani in una Repubblica, una ed indivisibile . Fu il risultato 1' adesione al progetto, ed elezione di un Comitato formato d'individui delle 4.0 Provincie onde avvisare a mezzi di vantaggiosa unione, ed a reciproci interessi . Nel 3o Decembre poi fù il patto solennemente sanzionato. Il Senato di Bologna aprì il nuovo anno proclamandolo al Popolo.
Proseguivano intanto in Reggio le sessioni dei deputati Cispadani ad ordinamento della Costituzionp AnnaL Boi. T. IX. 3