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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Nono
L.A.
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1849, pagine 72+8 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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4 ANNALI
appresso tatto emanava virtualmente dal!* di lui volontà. In secondo luogo non si dava adito a brighe e subornazioni per parte delli ambiziosi li
Suali con quella prima elezione non conseguivand tro diritto che quello a potere eleggere < E finalmente le stesse brighe e subornazioni erano di lord natura escluse dal terzo scrutinio } poiché avendo ognuno delli Elettori eguale diritto ad essere eletto non poteva mai lusingarsi alcuno di essi di potere indurre o oon promesse o con corruzione quello ch'era in possesso di quel diritto a votare esultisi-Vamente in di lui favore « Non è quindi a maravigliare che con tal metodo di elezioni venissero scelti per lo più li uoiqini più saggi e illuminati del paese a reggere la cosa pubblica, e ©he questa non fosse condotta come al presente a ruina. E beri ne duole che noi Italiani li quali pur fummo li primi istitutori di- Munioipii, ed insegnammo allft altre Nazioni 9 abbiamo oggi, come dalle merea-tanzie scimiottando a ricomprare da esse la nostra merce guasta ed imbastardita <
Il corpo legislativo costituito definitivaMenté il giorno 26 Aprile accolse le due deputazioni del Senato e della Giunta di difesa generale. Parlò per la , prima il Senatore Angelelli * e con eloquente discorso, depose nelle mani de' due Consigli la somma autorità del Senato fino a quel punto conservata su Bologna, La Giunta di difesa offrì poi 1* instancabile suo zelo in, servizio della Repubblica fiuehè a tale incarico venisse altri dalla Repubblica surrogato. Nel giorno 28 il Corpo legislativo elesse nelle costituzionali forme il Direttorio /esecutivo al quale furono eletti Magnani, Ignazio, Ricci Lodovico, Quastaviìlani Gio. Battista . E finché fossero allestiti li appartamenti nel Palazzo pubblico addicenti alla suprema rappresentanza na« zionale, passò il Direttorio esecutivo 'a risiedere nel Palazzo Zagnoni, mentre il Consiglio de' 3o locavasi nel Palazzò Ranuzzi, quello de' 60 nel Palazzo Pepoli.
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