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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.1
   GIUSEPPE MUSOLINO.
   intorno alla esistenza di questa associazione. Tuttavia, fu in Musolino riconosciuto uno spirito màffioso, non solo dalle autorità, ma anche dai suoi biografi (fra. cui il Nucera-Abena-voli, così a lui favorevole) e dal'signor Adolfo Rossi che compiè una sì diligente inchiesta nei paesi 'stessi del bandito.
   A domanda, Musolino ci dichiarò di avere sofferto qualche volta dolor di capo, localizzato alla fronte, ma non da un lato più che dall'altro; detto dolore però non fu mai intenso, non si presentò mai a periodi fissi, nè mai si accompagnò a nausee, o a fenomeni oculari. Morabito Antonio, teste alle Assise di Lucca, riferì che Musolino soffriva di dolori alla testa che duravano 30 o 40 minuti, e che mentre era al lavoro, di estate, veniva talvolta preso da sonno(?). Così Maviglia Bonaventura, ex-sindaco di Africo, detenuto per favoreggiamento, depone avergli una volta Musolino confessato che soffriva «di un dolore ch'egli prevedeva sentendo i palpiti accelerati del cuore ».
   Molto si è parlalo, e da giornali e da riviste scientifiche, e da uomini di scienza e da conterranei del bandito, della epilessia di cui questi avrebbe sofferto fin da bambino. Ritenemmo perciò necessaria una diligente inchiesta circa questo particolare.
   Musolino, prestandosi colla usata benevolenza al nostro minuto interrogatorio, ci raccontò che a diciotto anni fu preso per la prima volta dal «colpo di sangue» (epilessia): assicurò pure che prima di quell'epoca era stato sempre «libero di testa», e non aveva mai sentito dire da sua madre, dai parenti o da altri, che egli avesse nell' infanzia e puerizia sofferto mai di convulsioni. Di quel primo attacco fu curato da certo dottor Romeo, ma Musolino non sa aggiungere particolari ili proposito. Il dottor Giuseppe Priolo, nella sua deposizione alle Assise di Lucca, attestò di aver curato Musolino