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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Le gesta criminose. 9
   di sangue », egli ci disse che si trovava « masticata la lingua », ma che non orinava mai senza avvedersene. Durante il male perdeva la coscienza, e dopo si sentiva « strapazzata la vita » per qualche ora. Presentiva chiaramente l'attacco: «parecchie ore» avanti sentiva formicolìo al dito medio della mano destra, e talvolta tutta la mano destra gli diveniva « come di legno ». Siffatta sensazione durava cinque o sei minuti, repentinamente cominciava e repentinamente finiva : « viene a colpoi, e a colpo se ne parte». Spontaneamente, il bandito ci faceva notare che quel formicolìo e quel torpore li avvertiva al dito col quale « tirava il grilletto » del suo fucile durante la latitanza.
   I testi che affermarono la epilessia nel bandito, non accennarono mai ad altri sintomi che alla caduta in terra, alla perdita dei sensi e alla schiuma alla bocca.
   2. — Le gesta criminose.
   Interessava sopratutto riassumere brevemente, ma con esattezza circa le date e i modi, il « curriculum » criminoso di Giuseppe Musolino. Ciò abbiamo fatto seguendo sempre il nostro metodo, valendoci cioè dei dati processuali messi in raffronto colle deposizioni dei testi, cogli interrogatori resi dal bandito alle Autorità e a noi durante il non breve periodo dei nostri esami clinici, e coi risultati del dibattimento alle Assise. Soltanto abbiamo aggiunto quelle notizie di altra fonte, che ci parvero più sicure e meno leggendarie.
   Troviamo, innanzi tutto, che Musolino, prima di commettere qualsiasi reato, e cioè nella epoca puberale, è qualificato già dal sindaco di Santo Stefano (Stefano Fava) coll'aggcttivo di « pessimo soggetto ». Si può supporre che tale giudizio derivasse, sia dalla poco buona condotta domestica del « Peppino »