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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.1
   GIUSEPPE MUSOLINO.
   Ira cui principali Stefano Crea e Rocco Zoccoli, i quali attestarono avere udita dopo i colpi la voce di Musolino che gridava allo Zoccoli: «Nemmeno con questo sei morto?»., — viene indiziato autore del mancato omicidio. Ma egli negò allora (interrogatorio del 10 e 16 aprile 1898), negò poi e sempre insistentemente di essere stato l'autore di tale attentato. — Non aveva (così disse in un interrogatorio) alcuna ragione di inimicizia col Vincenzo Zoccoli (?); d'altronde, nel fatto del 27 ottobre aveva riportata una ferita al polpaccio del pollice della mano destra (ferita vista e curata dal dottor Stefano Romeo), e però non poteva impugnare nessun'arma e men che mai sparare il fucile. — Un'altra volta ha detto, per contro, che lo Zoccoli per fare atto di prepotenza due o tre mesi prima aveva tentato di buttarlo giù da un muricciuolo su cui stava seduto. — E un'altra volta ha tentato, inutilmente, l'alibi.
   Giuseppe Musolino si rese, dunque, latitante fin dalla sera del 27 ottobre 1897, e tale rimase fino al 9 di aprile del 1898, giorno in cui venne arrestato e tradotto nelle Carceri giudiziarie di Reggio. Allora non era peranco avvenuta la condanna, con la quale credè poi giustificare le sanguinose vendette del suo secondo periodo di latitanza ; ma pur tuttavia anche allora la serie dei suoi delitti non si arresta, ed eccolo nuovamente alle prese colle donne.
   Il 9 marzo 1898, presso il Comune di Podargoni egli aggredisce e ferisce con una scure la povera Mariangela Caccamo, producendole frattura ad una gamba, lesioni molteplici, e malattia per oltre 30 giorni. Per tale reato subì poi, il 23 giugno 1898, altra condanna a 6 mesi di reclusione. Egli scusò la brutale aggressione alla Caccamo, asseverando che questa aveva deposto contro di lui nell'affare Zoccoli; ma l'asserzione non sembra veridica, giacché a quell'epoca era ben difficile potesse conoscere ciò che i testi avevano deposto in istruttoria.