Le gesta criminose. 15
   Ma abbiamo detto che nell'aprile '98 lo si era arrestato. Orbene: nel carcere di Reggio, il 24 agosto dell'anno istesso, si associa con undici detenuti e percuote il condetenuto Lazzari Francesco di anni 73, il quale prima era stato derubato di pane, frutta ed altro. Il Musolino fu punito per questo fatto a 10 giorni di cella di rigore, con pane ed acqua.
   Sempre nel carcere di Reggio, ai 26 agosto 1898, minaccia e ferisce con un pezzo di calcinaccio il sotto-capo di custodia Pastore (una lesione guarita in 10 giorni), ritenendolo responsabile della punizione sofferta per il fatto del Lazzari accennato sopra. Nello stesso giorno minaccia le guardie e scassina lo sportello della cella, staccandolo dalla porta. Per questo fatto riportò condanna dal Pretore di Reggio-Calabria, il 7 novembre 1898, a 3 mesi di reclusione.
   Ai 28 di agosto è trovato in possesso di un manico di ferro staccato dal vaso da notte; è gli viene posta, per punizione, la camicia di forza.
   In generale le guardie chiamate a deporre al processo di Lucca hanno confermata la cattiva condotta del bandito durante la sua detenzione (si confronti la deposizione del capo-guardia Forgione con l'inchiesta di A. Rossi). Dai superiori era ritenuto come maffioso e organizzatore di m a f f i a tra i condetenuti.
   Così siamo arrivati all'epoca di quel processo pel mancato omicidio allo Zoccoli, nel quale, secondo lui e secondo molti, il Musolino sarebbe sfato vittima di una specie di congiura fra alcuni suoi compaesani che lo odiavano e perseguitavano (si dice, per questione di partiti amministrativi locali) e che avrebbero testimoniato il falso a suo danno. Di là, nasce la leggenda pietosa di Musolino : di là, la giustificazione da molti tentata, o tacitamente tollerata, delle sue gesta ulteriori di bandito. Noi diremo qui, a tale proposito, che quando i parenti del Musolino denunciarono effettivamente alcuni testimoni