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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.1 GIUSEPPE MUSOLINO.
   al posto di Stefano Romeo, contro quest'ultimo aizzassero Musolino: si supporrebbe, dunque, che questi avesse voluto favorire gli amici. L'imputato confessò di aver ferito il Romeo alle gambe con un sol colpo e senza intenzione di ucciderlo, ma negò di averne avuto incarico dai fratelli Travia, che non vide mai nella sua latitanza (Interrogatorii 30 novembre e 6 dicembre 1901). Affermò poi che Stefano Romeo era suo persecutore e spia; ripete di non .aver mai visto i fratelli Travia (Interrogatorio 6 dicembre 1901). Tutto ciò confermò nel suo interrogatorio in Corte di Assise. — Questo reato costituiva il V atto di accusa al processo di Lucca.
   Rops i precedenti reati l'intera famiglia Zoccoli, non vedendosi sicura nelle persone ed anche negli averi (tentato incendio della casa), emigrò da Santo Stefano di Aspromonte portandosi in Gerocarne, località molto distante, nella provincia di Catanzaro, dove trovò da occuparsi in lavori da carbonaio. Ma ecco Musolino apparire anche in Gerocarne.
   E quivi ai 7 agosto 1899 verso le ore 12,30, egli e un ,com-pagno, sbucando dalle falde del bosco Morano ove stavano nascosti, sparano più colpi di fucile contro Stefano Zoccoli che con due male esce dal bosco. Lo Zoccoli muore per ferite riportate al cervello, ai polmoni, al fegato e ai reni da piombo « vol-parico »; muore anche una mula, l'altra resta ferita. Dalla giacca della vittima mancano L. 206; ma Musolino scrive una breve lettera a Rocco Zoccoli, con timbro postale di Gerocarne 13-8-99, così concepita: — «Fate che tornassero i danari presi a Stefano perchè io non sono un ladro; si no, ci penso io stesso. M. ». —¦ A nostra domanda Musolino ammise, accompagnando il racconto con una risata, di avere ucciso una mula perchè gli tirò un calcio (nostro interrogatorio 24 marzo 1902). In Corte di Assise dichiarò di avere sparato quattro colpi contro lo Zoccoli; rise al ricordo della uccisione della mula; negò energi-