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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
4.1
GIUSEPPE MUSOLINO.
quello che mi hai fatto? — E così dicendo esplose contro di me altri due colpi, per cui sono stramazzato al suolo in fin di vita. » Musolino gli aveva anche detto : « questi colpi non erano preparati per te, ma pe' tuoi amici : ora che sei passato tu prima degli altri, ricevili ». Il Chirico morì alle ore 15 del 19 agosto stesso. In un nostro interrogatorio (25 marzo 1902) Musolino ci confermò il fatto. Nell'interrogatorio in Corte di Assise asserì che il Chirico si era rallegrato per la sua cattura, lo aveva bastonato nella camera di sicurezza e gli aveva dato del « porco » (tutte circostanze di fatto negate da varii testimoni oculari). Il bandito confessò di avere sparato quattro colpi di fucile. — Questo reato costituì il VII atto di accusa nel processo di Lucca.
Agli 11 febbraio 1900, alle ore 18 circa, nella contrada di Solanello in territorio di Sant'Eufemia di Aspromonte, Muso-lino ferisce con due colpi di fucile esplosi a breve distanza il cugino Sinicropi, che sbaglia, a suo dire, con Raffaele Priolo da lui ritenuto nemico e spia. Dopo il delitto, accortosi dell'errore, soccorre la sua vittima, gli si inginocchia dinnanzi (?), gli chiede perdono (nostro interrogatorio), gli esibisce il proprio fucile, perchè lui pure si vendichi e lo ammazzi. Il ferito, non ne vuol sapere e gli perdona: scena tipicamente barbarica'; —- Questo mancato omicidio costituì l'VIII atto di accusa al processo di Lucca.
Il Sinicropii; e lo Zappala, ragazzo di 15 anni che si trovava con lui il giorno del delitto, confermarono al dibattimento le suddette circostanze. Lo Zappala aggiunse che Musolino lo baciò e volle assicurarsi che non fosse ferito; poi dispose che fosse chiamalo un medico e si allontanò per la campagna.
Ai 5 marzo 1900 Musolino, in Roccaforte del Greco, nella contrada Castana, spara contro Angelone Giuseppe, lo ferisce producendogli 26 ferite di piccolo piombo alle due gambe ed una all'avambraccio sinistro (guarite tutte in 46 giorni) ; indi