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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
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GIUSEPPE MUSOLINO.
dopo il tentato omicidio di Zoccoli nel 1897, l'accusato si agitò, e con gesti, esclamazioni e sorrisi sarcastici tentò interrompere l'oratore ; poi, per ostentare indifferenza, chiese da mangiare, ed infatti alla fine dell'udienza mangiò di buon appetito con indifferenza da vero criminale.
Il 5 .giugno il cav. Sansone parlava ancora, mentre di fuori scrosciava il temporale. Musolino ebbe un tratto di spirito, e
10 interruppe dicendo, fra l'ilarità del pubblico : « Anche il cielo protesta per tante chiacchiere ». Dopo poco, durante un breve riposo di dieci minuti, chiamò a sè il Pubblico Ministero sorridendo e gli disse : « Illustrissimo, mi rallegro, avete parlato bene ». Il resto dell'arringa procedette quasi senza interruzioni; solo quando il P. M. parlò della Picciotte-r i a in Calabria, Musolino ebbe nuove esclamazioni di protesta e vivaci gesti di negazione e di dispetto. La perorazione fatta alla classica maniera, e chiusa con una invocazione alle vittime del bandito, lasciò questo impassibile, e quando
11 cav. Sansone disse : « Ho finito », Musolino ironicamente soggiunse : « Ho tanto, tanto piacere ».
Degli avvocati difensori, primo parlò, e per tre ore, il venerando avv. Dal Poggetto, compagno e seguace del sommo penalista Francesco Carrara : egli concluse la sua forbita orazione chiedendo ai giurati un verdetto che fosse esempio di umana pietà. Musolino lo ascoltò indifferente, talvolta sorrise, ma si mantenne sempre rispettoso, tanto è vero che all'avvocato Ansaldi, altro dei suoi difensori, il quale alla fine gli chiese se fosse rimasto contento, rispose : « Eh ! povero vecchio, ha fatto più di quel che poteva I »
Uguale indifferente contegno tenne Musolino il 9 giugno durante l'arringa del giovane avv. Farinelli, il quale negò, molto giustamente, la brutale malvagità del bandito, e dimo-