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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
Il verdetto e la condanna.
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Musolino era stato trasferito all' ergastolo di Portolongone, e mentre pareva che le gesta sanguinarie del Lombardo dovessero riaprire per la centesima e millesima volta la obbrobriosa piaga del banditismo Calabrese, si aveva un impreveduto epilogo della nuova Musolineide. La mattina del 14 agosto 1902, Domenico Lombardo cadeva in un appostamento di carabinieri e guardie municipali saviamente organizzate da quello stesso valoroso maresciallo dei carabinieri Osvaldo Boeri, che abbiamo veduto figurare nelle vicende di Musolino : — venuto a conflitto cogli agenti della pubblica forza il bandito era colpito da più colpi di moschetto e rimaneva ucciso.
Toltane questa morte in piena rivolta alla legge, — nella quale la fantasia popolare dovrebbe pur trovare un lato più sincero ed eroico di quanto [non sia apparso nel quasi grottesco incidente di Acqualagna, — la storia di Domenico Lombardo è, in compendio di tempo, la riproduzione sostanziale della storia di Giuseppe Musolino. È impossibile trovare argomenti migliori, e più significanti e più convincenti, per definire e caratterizzare quello stato sociale e morale, di cui, secondo noi, il bandito di Santo Stefano di Aspromonte fu la integrale personificazione, e a cui vorranno finalmente i poteri pubblici escogitare rimedii pel bene della Calabria e pel decoro della patria comune.
FINE.