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Contributo ad una biografia di Gaetano Donizetti
Lettere e documenti inediti
Verzino Edoardo Clemente
L. Carnazzi Editore Bergamo, 1896, pagine 196

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Che, dopo la morte della sua fedele compagna, la mente del maestro fosse fortemente ottenebrata dal dolore basterebbe a farne prova quest'ultimo spartito.
   La « Maria di Rudenz » — rappresentata alla Fenice di Venezia il 30 Gennaio 1838 dalla Ungher, dal Mariani e dal Ronconi — non piacque, specialmente in causa della tinta lugubre del soggetto.
   Donizetti, che in un solo anno (nel 1830) aveva composte e fatte rappresentare ben sei opere, fra le quali 1' « Anna Bolena » ed un Oratorio (Il Diluvio Universale), non diede alle scene alcuna sua opera nuova dal Gennaio 1838 sino all'autunno del 1839. In questa ultima stagione, il .10 Settembre, alla Scala di Milano s'ebbe la prima rappresentazione del « Gianni di Parigi opera di 'genere buffo. Il libretto era del Romani. Interpretata dalla Raineri-Marini, dal Salvi, dal Marini, dal Rovere, l'opera non piacque, e lo prova il fatto che, datasi le tre prime sere, dovè cedere il posto all' « Italiana in Algeri » del Rossini, e, ridatasi nella sera del 18, dovè ritirarsi davanti al fratello maggiore « Roberto Devreux », che fece le spese della stagione, (chiusasi, poi, colla prima opera del M.° Verdi «c Oberto, conte di S. Bonifacio — andata