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jn iscena la sera del 17 Novembre con esito molto fredduccio). Il solito critico della Galletta se la cavò col seguente inciso:
« . . ., giacché del Gianni di Parigi è bello il tacere, e per l'onore del Maestro e per quello dei cantanti, che vi fecero tutti in solidum poca lusinghiera mostra di sé. »
Fccoci ora a Donizetti che abbandona Napoli per trasferirsi a Parigi.
Già nel 1835 Donizetti vi si era recato per la prima volta, per la rappresentazione del suo « Marin Faliero ». Cedendo ora ai consigli degli amici, — e forse anche impressionato dal fatto dell'artista francese Adolfo Nourrit (che suicidossi perchè la Censura Napoletana aveva vietato la rappresentazione dell'opera « I Martiri », scritta apposta pei mezzi vocali di questo celebre cantore dell'Opera di Parigi), si trasferì a Parigi, ove allora il gran pubblico aveva accolto con molto favore al Teatro della Renaissance la « Lucia », tradotta in francese ed accresciuta di molte arie.
Già dal Maggio 1838 egli aveva scritto al Maestro Dolci:
Avrai letto sui giornali che vado a Parigi, ma,