poli mal viso, ed altro ne fu sostituito, e vi fosse soltanto la scena per tenore, e l'ultimo per la donna col coro in mezzo che mi dicono vi fosse, saria per me cosa divina attesoché il tenore nel corpo dell'opera non ha gran cosa, e suppongo che al 30 avesse scena, talché dopo lo sposalizio è arrestato sciita saperne il perchè ed è tratto quasi a morte, dico quasi poiché a Roma mi si è raccomandato di finir lietamente ed allora nemmeno la donna prende quel tale veleno che nel bastardo terz'atto si volle in Napoli; ma bensì invece d'intendere l'annunzio di morte senta il suono giuliva
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riportare una ben curiosa lettera della celebre,cantante Giuditta Grisi, pubblicata da Giuseppe Roberti, con altre cinque lettere di Donizetti, nel Fascicolo H. dell'anno II. dell'ottima Rivista Musicale Italiana; edita dai Bocca di Torino.
Carissimo Ternani,
Mi giunse la ,-ua gentilissima lettera sul momento chr> stavo montando in legno per andare alla prova. Per far vedere che al Sig. Romani si risponde con piacere, scesi dal legno, feci aspettare per andare a scrivere a lei gentilissimo maestro di talento. Non con tant'enfasi, ma avrei pure risposto al signor Consul se avessi ricevute sue lettdre, anzi gli dirò che sono vari giorni che vado dicendo scriverò domani, ma certamente apena andata in scena gli avrei scritto giustamente perchè non sapeva che cosa aveva, devisato per prima coperà. Lei sa, caro amico, se gli Capoletti mi stanno adattati a miei mezzi, tanto più ora che mi sono molto più perfezionata in quest'opera, pure la CNlorma non vi è confronto.
Quel carattere mi va alla perfezione e perciò desideravo quest'opera. Ma ora che sento che le si impegna di fare per qui una seconda donna sono oltremodo felice contanto, cioè persuaso il mio Ron-