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Oramai eran passati per Donizetti gli anni febbrili dell' improvvisazione delle opere, si che non vediamo alcun spartito nuovo essere rappresentato nè sulle scene italiane, nè su quelle dell'estero sino al successivo carnovale.
Nel mese di Dicembre 1841 troviamo il maestro a Milano, intento nelle prove d'orchestra della sua « Maria Padilla » (1), e che il giorno 18 di quel mese scrive all'amico Maestro Dolci:
Sto flagellato dalle prove. Ti scrivo ora, dopo la seconda d'orchestra (mezza notte). Domani comincia il secondo atto, poi il terzo... poi S.Stefano. — Ora prò me..............
La sera del 26 Dicembre il pubblico della Scala era chiamato a gindicare il nuovo lavoro, nel quale il maestro aveva intercalato un bel duetto tolto dalla Favorita — prima del suo rimaneggiamento pel passaggio al Teatro dell'Accademia. Interpretata dalla Lowe, dall'Abbadia, dal Ronconi e dal Donzelli, « Maria Padilla » ebbe buon esito, sì che l'opera tenne il cartellone per 24 rappresenti) Il libretto era del poeta G. Rossi, che pure scrisse, di poi, quello della Linda.