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Contributo ad una biografia di Gaetano Donizetti
Lettere e documenti inediti
Verzino Edoardo Clemente
L. Carnazzi Editore Bergamo, 1896, pagine 196

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Più invecchio, più dò battaglie. Ai 13 ho dato Don Sebastiano, Roi de Portugal ; ai 14 ho dato agl'Itali mi Maria di Rohan. Dirti quale de' due abbia meglio piaciuto non saprei, ma se gli applausi, se i bis provano un successo ebbi tutto questo, e posso allora dirti, che feci cosa nuova negli annali francesi offrendo in 24 ore, un'opera in 5 atti e balli, ed un altra in 3. Maria di Rohan la diedi in primavera a Vienna, ma quivi aggiunsi varie cose, e mentre gli applausi piovevano da un lato, io dall'altro ripeteva: Eccomi alla fine libero d'ogni travaglio.
   Ti accerto, che porre in scena all'Accademia Reale un opera con balli, nella quale non vi sono mai meno di 500 persone a far muovere, la non è cosa facile; ma tutto questo andò e senza intoppi.
   Ieri sera seconda recita fu anco più clamorosa. Stasera agli Italiani seconda di Maria che sarà altrettanto calda pel successo ottenuto.
   Ed ora eccoci all'opera che si può dire fatale al celebre Maestro, al « Don Sebastiano di Portogallo ». Si è scritto dal Royer che « chiestagli un'opera dalla Direzione del Teatro Parigino per la stagione invernale 1843-44, Donizctti diede l'incarico del libretto allo Scribe, ed in soli due mesi compose e concertò il nuovo spartito. » Ciò è inesatto, specialmente nell'ultima circostanza dei due mesi. Donizetti scriveva il 14 Febbraio 1843 al M.' Dolci: