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(colla Goldeberg, col Fraschini, col Coletti, col Benaventano) al S. Carlo, la « Caterina Cornaro » — su libretto di certo Sscchèro — che fu l'ultima opera nuova fatta rappresentare dall'infelice compositore.
Essa, che era stata scritta per il teatro di Vienna, fu poco gustata a, Napoli, e questa, nuova delusione, dopo qualche mese appena della fredda accoglienza fatta a Parigi al suo « Don Sebastiano », avrà forse in parte contribuito a rovinare la salute ed a sconvolgere la mente del povero maestro, il cui carattere allora troppo impressionabile non gli permetteva di sopportare serenamente i rovesci, e l'incostanza del suo pubblico prediletto.
Ritiratosi nuovamente a Vienna, ritoccò il « Don Sebastiano », sostituendo, fra altro, la scena dell'incoronazione a quella del funerale, che aveva, prodotto sì cattivo effetto a Parigi.
L'opera, rappresentatasi il 6 Febbraio 1845, incontrò subito il favore del pubblico Viennese ed ebbe -un successo entusiastico, che-si ripetè ogni sera durante le quaranta rap-presentazion i date in quella stagione.'
Dal seguente brano di lettera si vedrà quanta fosse la soddisfazione del* Maestro al trionfo di Vienna, e come ancora gli sanguinasse la ferita dello stAcco di Parigi: