Stai consultando: 'Contributo ad una biografia di Gaetano Donizetti Lettere e documenti inediti', Verzino Edoardo Clemente

   

Pagina (127/198)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (127/198)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Contributo ad una biografia di Gaetano Donizetti
Lettere e documenti inediti
Verzino Edoardo Clemente
L. Carnazzi Editore Bergamo, 1896, pagine 196

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 129 —
   un provvisorio riposo. Non ascoltando i pro-prii dolori, forse temendo allora che l'aria di Vienna fosse troppo fina per lui, e certo per la necessità di trovarsi a Parigi per concertare la nuova opera cogli artisti che dovevano esserne gli interpreti, ottenne dalla Corte di Vienna di ritornare provvisoriamente in Francia: ciò che accadde nell'estate dei 1845. Ivi si accinse subito, colla ormai solita, sua nervosa inquietudine, alle prove di canto del « Duca d'Alba ». Fu allora che si esplicarono i primi sintomi della sua malattia; e Rover ha raccontato la prima stravaganza foriera della pazzia del celebre maestro. Alcuni amici lo avevano invitato ad un pranzo, che doveva aver luogo fuori di una porta di Parigi. La comitiva si componeva di una ventina di persone. Noleggiate alcune vetture, prima di salirvi, alcuno, scherzando, fece promettere a Donizetti che egli avrebbe pensato ai dolci. Egli lungo la via scese da un confetturiere, e vi lece la compera promessa. Risalito in vettura — non erano ancor passati forse cinque altri minuti — fece fermare la carrozza e discese ad un altra confetteria a 'fare nuovi acquisti, facendo meravigliare di molto gli amici che gli gridarono: « Ma, Gaetano..., ma basta....
   vuoi forse farci fare una indigestione di
   y