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   la pronunzia molto impacciata, la mancanza della memoria, le molte lalse e ridicoli idee che si mescolavano nei ragionamenti del maestro, il carattere irritabile e taciturno.
   Concludevano che Donizetti era affetto da perturbazione cronica dei grandi centri nervosi, e consigliavano un sollecito allontanamento da Parigi e il ritiro in uno stabilimento destinato agli alienati mentali.
   A tale conclusione pervenivano i medesimi dottori Calmeil e Ricord in un successivo consulto del giorno 31 Gennaio dello stesso anno.
   A tali pareri concordi dei luminari della scenza freniatrica si arresero i molti amici che circondavano lo sventurato Maestro, e, molto a malincuore, lo affidarono alle cure della Casa di salute del D.r Mitiviè ad Ivry, nei dintorni di Parigi. Quivi, il 7 Aprile 1846, erano dal D.r Mitiviè chiamati a consulto due specialisti molto celebri, il D.r Felice Voisin, medico in capo del Manicomio di Bicetre, ed il D.r Achille Foville, medico in capo della Casa Reale di Charenton.
   Essi constatarono subito l'impossibilità del Maestro a sostenere qualsiasi più semplice conversazione, e concordarono nel ritenere il
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   Maestro colpito da doppia affezione del sistema